Seidor

12 novembre 2022

L’evoluzione del video: dalla gestione dell’emergenza ad una pianificazione strategica

Da anni il video è riconosciuto come mezzo chiave di comunicazione. E con la diffusione degli smartphone, chiunque può realizzare la propria clip e il video può essere reso disponibile in Cloud a migliaia di persone. Personalmente sono abituato a cercare online dei videotutorials per qualsivoglia occasione: dall’installazione di un plugin fino alla manutenzione della lavatrice.

Il lockdown dovuto all’emergenza COVID-19, e il riversamento delle principali attività in maniera connessa, mi ha avvicinato sempre più all’esperienza di un vero “YouTuber”.

Nel corso dell’ultimo anno, in concomitanza con l’esplosione della pandemia, il ricorso alle risorse multimediali in ogni ambito, dal settore della formazione fino alla comunicazione corporate verso i propri dipendenti, ha visto una crescita esponenziale.

Le chiusure forzate, le zone rosse hanno indotto le aziende e le istituzioni di ogni ordine e grado a virtualizzare le attività solitamente svolte in presenza.

Le riunioni, così come i semplici colloqui tra colleghi, si sono trasferite on-line. Concerti, sfilate di moda ed eventi di ogni genere sono stati trasmessi in streaming o in webinar dedicati.

Se in una prima fase emergenziale, dettata principalmente dalla necessità di non sospendere le attività, gli utenti si sono dovuti reinventare in ottica digitale, ora invece osserviamo un processo di strutturazione degli ambienti lavorativi in ottica multimediale.

Ed è in questo processo che risultano centrali gli strumenti di gestione dei contenuti multimediali,i Video Management Systems.

Tra questi, come riportato dalla rubrica “Now” di SkyTG24, si distingue Panopto, un potente strumento di gestione delle risorse video, in grado di integrarsi non solo con piattaforme di videoconferenza, come ad esempio Zoom o Cisco WebEx, ma anche con ambienti di apprendimento virtuale, come Blackboard Learn o Moodle, e sistemi di comunicazione unificata aziendale, come Slack.

“Integrazione” è la parola chiave in ottica di sviluppo e crescita della propria attività on-line e risulta essere vincente la scelta strategica di un prodotto che possa essere il collettore di tutti gli strumenti digitali in uso nel proprio ambiente lavorativo.

A prescindere che si registri una riunione in videoconferenza, una presentazione o un evento live, è fondamentale che le sessioni siano salvate in un unico punto di distribuzione: Panopto.

I vantaggi che derivano sono molteplici: dall’ottimizzazione dei processi, alla possibilità di tracciare le visualizzazioni dei contenuti fino alla condivisione sicura e protetta dei video.

Ma non solo, dicevamo che anche gli ambienti lavorativi si stanno trasformando. Ad inizio pandemia l’elevata richiesta di attrezzature audio/video ha comportato lunghi periodi di attesa per ricevere il materiale adatto per poter lavorare da remoto. Ora sono gli ambienti lavorativi ad essere coinvolti in un processo di trasformazione, creando spazi predisposti alla registrazione, allo streaming e all’attività sincrona (videoconferenza).

Pensiamo ad esempio alle aule universitarie, le quali devono essere predisposte per poter registrare e trasmettere le lezioni anche agli studenti che, in base alle restrizioni in vigore, non possono seguire l’attività didattica in presenza.

Il mercato offre soluzioni di varia natura e qualità. Ma anche in questo caso, ispirandosi sempre alla parola chiave “integrazione”, nasce l’esigenza di una regia centralizzata e la scelta dovrebbe ricadere sull’uso di un Video Management System, piattaforma software non solo dedicata alla gestione e organizzazione dei video, ma anche in grado di dialogare con strumenti A/V professionali: Crestron, Extron, Epiphan, Wolfvision e Cattura, solo per citarne alcuni.

L’obiettivo è la creazione di un unico, grande ecosistema di tecnologie, diverse ma collegate tra loro, dove il trasferimento delle sessioni video risulti automatico a prescindere dallo strumento utilizzato.

Anche in questo contesto Panopto riesce a distinguersi. La sua flessibilità, infatti, consente di poter essere facilmente connesso anche ad apparati hardware professionali. In questo modo ogni singola aula può, ad esempio, essere efficacemente monitorata da remoto ed essere istruita per avviare la registrazione o il live stream in modo del tutto automatico, ovvero senza necessità di supporto umano in presenza.

Queste considerazioni sono al netto della qualità dei contenuti registrati, di cui tratteremo in un articolo successivo.

Inutile dirlo: abbiamo davanti una grande opportunità.

La trasformazione digitale passa anche dall’innovazione tecnologica. E la scelta del video come strumento di formazione e comunicazione significa adottare ciò che rappresenterà il trend degli anni a venire.

Ecco perchè risulta cruciale investire in uno strumento in grado di poter essere versatile, utilizzabile per gli eventi istituzionali, le riunioni, le attività di marketing e post vendita.

E perchè no, anche da casa, con il mio laptop. In fondo, dicevamo, ormai siamo tutti “Youtubers”.

Pierpaolo Morandini